IL GIUBILEO IN
TOSCANA:
ECCO DOVE SARANNO
APERTE LE PORTE SANTE
di Federico
di Vita Giubileo 2025 Chiesa Fiorentina |
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Per ottenere l’indulgenza durante l’anno
Santo che verrà inaugurato da Papa Francesco l’8 dicembre basterà recarsi in
alcune ‘chiese particolari’ di ogni diocesi Il
Giubileo della Misericordia è un appuntamento “straordinario” e in quanto tale ha dei particolarissimi attributi.
Lo stesso Papa Francesco infatti, nella Bolla d’indizione Misericordiae vultus,
ha stabilito che sarà possibile ricevere l’indulgenza
plenaria in tutte le diocesi. Forse il Papa ha voluto
concedere questa possibilità ai fedeli anche in considerazione
dell’inaspettata rapidità con cui è stato indetto l’anno giubilare, fatto sta
che, seguendo le sue parole, “il
Giubileo sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari quale segno visibile della comunione
di tutta la Chiesa”. Oltre
alle cattedrali di ciascuna diocesi,
i vescovi potranno indicare dei Santuari di particolare rilevanza come
‘chiese giubilari’, luoghi nei quali sarà possibile godere di
tutti i benefici spirituali concessi solitamente nelle basiliche romane
durante gli anni santi. Non resta dunque che scoprire tutte
le chiese toscane indicate
dai porporati come ‘particolari’ nelle diciotto diocesi che ricalcano
fedelmente i confini dell’antico Granducato. Partiamo
da Firenze, oltre a Santa Maria del Fiore nel capoluogo si potrà attraversare
(metaforicamente) la porta santa anche nelle basiliche della Santissima Annunziata e in quella dell’ Impruneta.
Nell’Arcidiocesi di
Arezzo Cortona e Sansepolcro il perdono divino scenderà come una
diffusa pioggia dorata, le chiese giubilari saranno in questa
zona infatti addirittura sette: l’ampio ventaglio di scelta
parte dalla Cattedrale dei Santi Pietro e Donato e dalla basilica di San Francesco di Arezzo, passa al Monastero di Camaldoli, al Santuario della Verna, all’Eremo di Monte Casale a San Sepolcro,
per arrivare al Santuario di Santa Maria delle Grazie
di Calcinaia (a
Cortona), alla Collegiata di San Giuliano a
Castiglion Fiorentino, e concludersi infine col Santuario della Madonna del Patrocinio a Castelnuovo
Berardenga. A Pistoia diversamente ci saranno due porte, la prima sarà quella della cattedrale di San Zeno, la seconda quella del Santuario della Beata Vergine di Valdibrana. Più
classica la scelta di altre diocesi, che hanno preferito puntare sulla sola cattedrale. Tra queste Siena e Pisa (dove sarà possibile ricevere
l’indulgenza in alcune tra la chiese più belle al mondo, è lecito dirlo?), ma lo stesso vale per la diocesi di Fiesole,
sui colli alle spalle di Firenze la sola porta santa sarà quella della Cattedrale di San Romolo. Una sola
‘chiesa particolare’ è stata indicata anche a Prato (la cattedrale di Santo Stefano),
a San Miniato (nel duomo dedicato a Santa Maria Assunta e San Genesio),
a Volterra (in cattedrale), a Massa Carrara (nel duomo dei Santi Piero e Francesco) e a Pescia (nella basilica di Maria Santissima Assunta e San Giovanni
Battista). Singolare invece la scelta di Lucca, dove
il Giubileo verrà sì inaugurato in duomo ma la porta della Misericordia sarà
quella di San Giusto. Leggermente
diversa la politica di alcune diocesi costiere. Quella di Grosseto a dicembre apre solo la
porta destra del duomo di San Lorenzo, ma si riserva – nel
periodo estivo – di spalancare qualche altro varco salvifico nelle località
balneari. Anche Livorno raddoppia la sua quota
di santitàgrazie
alla doppietta realizzata dalla Cattedrale di San Francesco e dal
Santuario di Montenero. Nella diocesi di Massa Marittima e Piombino,
oltre alla meravigliosa cattedrale di San Cerbone a Massa
Marittima e
alla con-cattedrale di Sant’Antimo a
Piombino, troviamo l’unica porta santa isolana di tutta la
Regione: quella del duomo di Portoferraio. Tornando
nell’interno scopriamo le due chiese particolari della diocesi di Montepulciano, Chiusi e Pienza: la cattedrale di Santa Maria Assunta di
Montepulciano e
(solo per il periodo estivo) l’Abbazia
di Abbadia San Salvatore. Procedendo verso sud scopriamo
quindi che anche al territorio della diocesi di Pitigliano Sovana e
Orbetello sarà
assicurata una corroborante iniezione di perdono tramite tre chiese
individuate dal vescovo come giubilari: parliamo della cattedrale dei Santi Pietro e
Paolo di Pitigliano, del Santuario della Presentazione al
Monte Argentario e
di quello dell’Addolorata
al Cerreto di Sorano. Chiudiamo l’offerta giubilare della
Toscana con una splendida abbazia, quella di Monte Oliveto Maggiore. da InToscana.it |
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L’INDULGENZA GIUBILARE L’indulgenza plenaria libera il peccatore dalla pena
legata ai propri peccati. In occasione del giubileo si può ottenere il
perdono completo, a determinate condizioni. Bisogna essere, innanzitutto,
battezzati, dunque privati del peccato originale. E’ necessario confessarsi e
accostarsi alla comunione eucaristica sette giorni prima o dopo il passaggio
sotto una Porta Santa e pregare secondo le intenzioni del Papa: ad esempio,
per la pace del mondo, per la conversione dei peccatori, per la santità dei
sacerdoti… Anche
opere di misericordia per l’indulgenza. Per la prima volta nella storia sarà
possibile ottenere l’indulgenza giubilare anche effettuando una delle opere
di misericordia spirituale o corporale previste dalla Chiesa. Le sette opere
di misericordia spirituale sono consigliare i dubbiosi, insegnare agli
ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese,
sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i
morti. Le sette opere di misericordia corporale, invece, dar da mangiare agli
affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i
pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti. MALATI E ANZIANI Gli ammalati e gli anziani
che sono impossibilitati a muoversi la otterranno pregando e assistendo a una
celebrazione attraverso i mezzi di comunicazione. Le opere di misericordia possono
essere corporali o spirituali, e sono rispettivamente: dar da mangiare agli
affamati; dar da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i
pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati; seppellire i morti.
Poi: consigliare i dubbiosi; insegnare agli ignoranti; ammonire i peccatori;
consolare gli afflitti; perdonare le offese; sopportare pazientemente le
persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i morti. Per il Pontefice, «ogni
volta che un fedele viva personalmente una o più di queste opere, otterrà
l’indulgenza giubilare». |