Conoscete
la storia dell'incontro di Gesù con la donna al pozzo di Sicar?
(Gv 4,1-42). In quella situazione, Gesù si è
comportato veramente male... Possiamo subito avanzare nei suoi confronti
quattro capi d'accusa. Egli ha fatto una cosa pessima perché:
- Gesù ha parlato con una donna. Nel
mondo ebraico antico, la donna era considerata di rango inferiore e
tenuta in stato di inferiorità per tutta la vita. Anche Dio, secondo la
concezione giudaica, non ha parlato con donne, ma solo con uomini. Per
cui la donna non aveva bisogno neppure di conoscere la Parola di Dio.
Gesù come si pone di fronte alle donne? Manifesta un atteggiamento
fortemente trasgressivo, al limite dello scandalo. Si lascia addirittura
toccare dalle donne. Parla con loro. Va a trovare Marta e Maria.
Guarisce quella donna che toccò l'orlo del suo mantello con fede. Salva
dalla lapidazione una poveraccia colta in flagrante, donando
l'assoluzione. Rivoluzionario e trasgressivo, incredibile e sorprendente
questo Gesù! Non ha guardato in faccia a nessuno. Non ha avuto paura di
venire criticato dalla gente per bene e dagli stessi apostoli "che
si meravigliarono che stesse a discutere con una donna". Quella
donna non si è sentita giudicata, condannata, e, dopo quell'incontro, la sua vita è cambiata: aveva
trovato finalmente l'Amore.
- Gesù ha parlato con una Samaritana.
Un "buon" ebreo non doveva assolutamente avere contatti con i
Samaritani, che erano considerati una razza "bastarda". L'odio
dei Giudei per i Samaritani traspare bene da questo feroce detto
rabbinico: "Chi mangia pane dei Samaritani, è come uno che mangi
carne di cane". Ebbene, Gesù addirittura chiede alla Samaritana:
"dammi da bere!". Un giudeo autentico avrebbe accettato
volentieri qualsiasi privazione, piuttosto che toccare con le sue labbra
l'orlo di un vaso dal quale avesse bevuto prima un Samaritano. Perfino la
donna si meraviglia e gli ricorda i contrasti razziali: "Come mai
tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me che sono una donna
Samaritana?"; e l'evangelista spiega che "i Giudei infatti non
mantengono buone relazioni con i Samaritani", espressione
diplomatica per dire che se le davano di santa ragione, sempre in nome
di Dio, naturalmente... Gesù non teme di compromettersi, e rompe quelle
barriere che tengono lontani e divisi gli uomini tra di loro.
- Gesù ha parlato con una peccatrice.
Gesù, poi, non doveva assolutamente "perdere tempo" con quella
"donnaccia" che aveva avuto cinque mariti e, attualmente,
conviveva con un amante. Secondo la concezione giudaica, ci si poteva
sposare al massimo tre volte. Il quinto matrimonio era, agli occhi degli
ebrei, un peccato, e l'attuale relazione della Samaritana con un sesto
individuo costituiva un vero adulterio e una vergognosa vita di colpa.
Ebbene, Gesù conosce la situazione peccaminosa di questa donna e gliela
rivela. Ma non si astiene dal parlare con lei. E si intrattiene in discorsi
di alta spiritualità, senza quel disagio che potrebbe provare un
"bravo cristiano"... È davvero fantastico scoprire che il
Signore non si stanca di attendere e che non ha nemmeno paura dei nostri
peccati, dei nostri tradimenti.
- Gesù ha parlato con una scismatica.
L'odio tra Giudei e Samaritani aveva anche profonde ragioni religiose.
Era successo sostanzialmente questo: quando, dopo il ritorno dall'esilio
babilonese, gli ebrei cominciarono a ricostruire il tempio di
Gerusalemme, i Samaritani non vi presero parte, anzi, si costruirono
essi stessi un tempio, sul monte Garizìm. Un
vero e proprio scisma! Avvicinando quella donna, Gesù illumina il nostro
comportamento nei confronti degli altri, soprattutto di chi è diverso, è
"lontano", è straniero, è un "poco di buono". Si è
sempre portati ad escludere, a tagliare i ponti, a dire: "tu non la
pensi come me". Bisogna saper cercare il dialogo, calarsi nei panni
di chi ci sta di fronte, soprattutto ci è chiesto di non giudicare ma di
amare, nonostante tutto. Proprio come ha fatto Lui...
Fonte:seminariobn.it
|