Il mistero del Cuore di Gesù,

un dono per il nostro tempo

 

 

 

Il mistero del Cuore di Gesù,

 un dono per il nostro tempo

Riflessioni di un catechista

 

Il profeta Elia, durante una carestia e una siccità durate tre anni, con la sua preghiera fece sorgere delle nubi all'orizzonte, che ben presto donarono una grande quantità di pioggia, sì da riempire gli alvei dei fiumi che irrigarono la terra. Quante volte la preghiera e la fiducia nella promessa del cielo hanno mutato le angustie terrene! La fatica dell'uomo è buona, ma: "Se il Signore non costruisce le case, invano vi faticano i costruttori".

 

 

Oggi l'umanità precipita in gran fretta. Su tutte le calamità domina quella di una tremenda paura di possibili catastrofi compresa una guerra atomica. Vengono forniti aiuti per lo sviluppo, ma senza un cambiamento di cuori, senza una conversione di mentalità, la paura non può essere superata. Solo la pioggia della grazia di Dio può operare tale cambiamento. Il Cuore di Cristo ci e concesso in dono dal cielo. Possiamo implorarlo come fece Elia.

All’evangelista Giovanni fu concesso di riposare sul Cuore di Gesù nell'Ultima Cena e ne ha carpito i segreti. Il discepolo dell'amore li ha sperimentati più di tutti gli altri apostoli. Lo stesso Pietro ne ebbe sentore e chiese a Giovanni una chiarificazione da parte de Signore su chi fosse il traditore per placare così la sua preoccupazione.

 

L'apostolo Giovanni e  il Cuore di Gesù

Lo Spirito Santo conduce la Chiesa attraverso l'insegnamento dei Pastori e attraverso i carismi dei fondatori dei grandi ordini, che hanno dato nuovo impulso alla vita della Chiesa. Come sarebbe povero il nostro essere cristiano senza questa direzione carismatica nel corso dei secoli! L'esempio di Giovanni diventa nuovamente efficace per il nostro tempo, in maniera prodigiosa. Il Signore ha racchiuso altri misteri nel suo Cuore oltre quelli che ci ha svelalo. Gesù vuole anche la venerazione dell'Immacolato Cuore di Maria, per accordarci queste grazie in modo materno. Un'anticipazione di questa volontà divina, è annunciata nel Protovangelo (Gn 3, 15): "la Donna schiaccerà il capo a Satana con e mediante il suo Figlio”. Maria dice: "Alla fine il mio Cuore trionferà", e allude così a questa grazia che proviene dalla devozione al suo Cuore Immacolato, che forma un tutt'uno con il Cuore del Signore  e ci conduce alle scaturigini dell'amore, cioè fino al mistero della Santissima Trinità, fino alla conoscenza e all'adorazione del Cuore immortale di Dio stesso!

Per certificare tale affermazione, si pensi a Fatima: questo e il carisma che nel tempo presente deve essere carpito dal Cuore del Signore; questa e la grazia indicataci da Giovanni che erompe dall'amore della Santissima Trinità. Questo e il campo d'azione del Cuore di Gesù e della sua Santissima Madre. Da qui noi attingiamo le grazie per le necessità del nostro tempo. Pietro ha interrogato il Signore attraverso Giovanni. Quando i Papi tengono nel debito conto i carismi, sottolineano la loro importanza (come e avvenuto al Concilio Vaticano II) e quando loro stessi ascoltano i messaggi che vengono da Lourdes e da Fatima, allora essi imitano Pietro che cercò le indicazioni del Signore tramite Giovanni.

 

L’apostolo Tommaso e il Cuore di Gesù

Tommaso questa volta stava con gli altri apostoli allorché il Signore apparve nuovamente. Gesù disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani, stendi la tua mano e mettila nel mio costato”(Gv 20, 24-28). La mano è il segno dell'operosità di una persona. Tommaso si affida completamente al Signore e adora in Gesù la divinità riconosciuta, con umiltà trepidante e timore riverenziale. "Mio Signore e mio Dio!". Il suo cuore viene convertito. Tommaso, il non credente, il dubbioso, il convertito e il pentito, che versò lacrime interiori, ha forse i suoi successori nei vari teologi che tutto mettono in discussione e che sovente insinuano nella Chiesa il dubbio. Tuttavia, non vogliono separarsi dalla Chiesa. Essi l'amano, ma hanno bisogno dell'ora di grazia di San Tommaso. Essi devono far ritorno al Cuore del Signore e piegare il capo, e mutare le proprie opinioni. Forse che non sarà accordata ad essi quest'ora di grazia? Sì, però debbono mettere il dito nel Cuore di Cristo come Tommaso, che ritornò alla comunità apostolica; allora anch'essi potranno mettersi a contatto con il Cuore del Signore, se si lasceranno umilmente condurre dall'amore e se sottometteranno la loro ragione al mistero; essi potranno riconoscere questo invito del Signore nei movimenti carismatici, a cui partecipano il Pastore e il gregge, se renderanno la loro teologia razionale una " teologia del cuore" che il cielo offre anche nelle rivelazioni.

 

L'apostolo Pietro e il Cuore di Gesù

Per tre volte Gesù domanda a Pietro se lo ama. Con profonda umiltà Pietro dice al Maestro la sua disponibilità e il Signore conferma nuovamente la funzione direttiva dell'apostolo nella guida della Chiesa. E questo avvenne dopo la professione dell'amore!

Le apparizioni celesti del nostro tempo sono anch'esse una richiesta di amore del Signore verso i pastori. I Papi degli ultimi anni testimoniarono quest'amore senza titubanze, sovente contro la critica del mondo e dei propri fratelli, ed umilmente hanno accolto le apparizioni e hanno dato ad esse uno spazio nella Chiesa, consacrando, per esempio, la Chiesa e il mondo al Cuore di Gesù e a quello della sua Santa Madre; inserendo i misteri dei Sacri Cuori nella liturgia; incrementando l'azione apostolica in favore della conoscenza del Cuore di Gesù e di Maria e della Divina Misericordia, aggiungendo i misteri della luce nel Rosario.

La Chiesa ha sempre tenuto in onore il mistero della Santissima Trinità (pensiamo al segno della croce, alle benedizioni e alle consacrazioni). La Chiesa ha sempre celebrato il mistero di Cristo e quello della sua Santa Madre. La novità che oggi bisogna evidenziare è di annunciare tutti questi misteri alla luce dell'amore.

(da E. Gehrer)

SacroCuore/febbraio 2003

 

 

 

CORONCINA DEL SACRO CUORE DI GESU’

V. O Dio, vieni a salvarmi.

R. Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre ecc.

 

1. Amorosissimo mio Gesù, pensando alla bontà del tuo Cuore, tutto pieno di pietà e di dolcezza per i peccatori, mi sento colmare di fiducia di essere da te bene accolto. Ahimè, quanti peccati ho commesso! Ma ora, come Pietro e come la Madonna, li piango e li detesto, perché sono offesa di te sommo bene. Ti prego di concedermene generale perdono: fa che io sia pronto a morire piuttosto che offenderti ancora, e viva solo per amarti.

Un Padre nostro e 5 Gloria.

Dolce Cuor del mio Gesù, fa ch'io t'ami sempre più.

 

2. Benedico, Gesù mio, l'umilissimo tuo Cuore, e ti ringrazio che, nel darmelo come esempio, non solo mi inciti a imitarlo, ma, a costo pure di tante tue umiliazioni, me ne indichi e appiani la via. Quanto fui cattivo e ingrato! Perdonami. Non più superbia e vanità, ma con cuore umile voglio seguir te e ottenere pace e salute.

Dammi la forza e benedirò in eterno il tuo Sacro Cuore.

Padre Nostro ...ecc.;

 

3. Ammiro, Gesù mio, il pazientissimo tuo Cuore, e ti ringrazio di tanti meravigliosi esempi d'invitta sofferenza a noi lasciati. Essi mi rimproverano la mia delicatezza, insofferente d'ogni piccola pena. Ah, Gesù caro, infondi nel mio cuore un fervido e costante amore alla croce, alla mortificazione e alla penitenza, affinché, seguendoti al Calvario, giunga con te alla gloria, alla gioia

in paradiso.

Padre Nostro ... ecc.;

 

4. Davanti al mansuetissimo tuo Cuore, caro Gesù, io mi vergogno del mio, così diverso dal tuo. Purtroppo, a un gesto, a una parola in contrario, io mi inquieto e mi lamento. Deh! perdona i miei impulsi e dammi grazia d'imitare per l'avvenire in qualunque contrarietà, l'inalterabile tua mansuetudine, e così godere perpetua e santa pace.

Padre Nostro ...ecc.;

 

5. Si cantino lodi, o Gesù, al generosissimo tuo Cuore, vincitore della morte e dell'inferno. Io resto più che mai confuso al vedere il mio povero cuore così meschino che teme di qualunque diceria e rispetto umano; ma non sarà più così. Da te imploro la forza coraggiosa di combattere e vincere in terra per trionfare poi lieto con te in cielo.

Padre Nostro ... ecc.;

 

Volgiamoci a Maria e, confidando nel suo Cuore materno diciamole:

Per i meriti del tuo Cuore dolcissimo, ottienimi, o gran Madre e Madre mia, Maria, vera e stabile devozione al Sacro Cuore di Gesù, tuo Figlio; affinché io, racchiuso in esso coi miei pensieri ed affetti, adempia tutti i miei doveri e con alacrità di cuore serva sempre, ma specialmente in questo giorno, a Gesù.

 

 

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